Vai al contenuto

Twitter in italiano: manca poco, ma la traduzione non è semplice come si potrebbe credere.

Da un paio di giorni circola la notizia che Twitter abbia reso possibile impostare la lingua italiana per il proprio profilo. Io sono due giorni che provo, ma le uniche lingue sono le solite, inglese, francese, giapponese e l’ultima arrivata, spagnolo.

Per capire cosa stava succedendo, e sapere quando fosse disponibile l’italiano tra le lingue di localizzazione di Twitter, ho fatto un giro nel gruppo Twitter Translator Italian di Google Groups dove si incontrano gli utenti che stanno collaborando alla traduzione.

In un messaggio che risale e ieri, si dice che la traduzione in italiano è disponibile solo per i traduttori, e tutti gli altri la vedranno solo quando verrà rilasciata definitivamente.

Twitter lingue disponibili

Ho voluto pubblicare questo post, per evitarvi il fastidio di controllare ogni ora su Twitter e invitarvi a partecipare alla discussione che si dibatte su Google Groups.

Se volete partecipare, le discussioni sono aperte anche su argomenti che interessano le traduzioni dei vari termini e il miglior modo per adottarle nella lingua del Bel Paese.

D’altronde neologismi come Tweet o Retweet e termini quali Follow o Follower in italiano non avrebbero lo stesso senso, e anche lo slogan “What’s happening?”, che letteralmente significherebbe “Cosa sta succedendo?” da tradurre in modo adeguato è più arduo di quanto sembri.

Ne approfitto anche per fare i complimenti ai volontari del gruppo di traduzione e ringraziarli per questo servizio. Se un giorno Twitter sarà famoso in Italia cosi come lo è altrove, sarà anche merito loro.

5 commenti su “Twitter in italiano: manca poco, ma la traduzione non è semplice come si potrebbe credere.”

  1. Anch’io ho ricevuto un invito unirmi al team di traduttori di Twitter e come il mio collega Lodolo, l’avvenimento ha suscitato il mio interesse e a dire il vero un po’ anche un po’ di lusinga. Sono pienamente d’accordo con le osservazioni tecniche del collega: lo strumento è userfriendly e ha degli innegabili pregi tecnici, tuttavia il risultato finale non sarà all’altezza poiché la traduzione sarà certamente disomogenea per due ragioni principali: i traduttori reclutati, specializzati in localizzazione, sono evidentemente una minoranza rispetto il team preposto, non esiste un vero responsabile del team e latitano pesantemente delle norme stilistiche comuni.
    Ma la cosa principale è questa ( e sono pienamente d’accordo con lui visto che lo cito direttamente):
    “Perché mai dovrei tradurre gratuitamente un’applicazione web che raccoglie milioni di dollari? Per avere un badge nel mio profilo che mi segnala come traduttore e farmi bello con gli amici? “

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.