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Massimo Tartaglia, l’uomo che ha ferito Berlusconi, ha già più di 35.000 fan su Facebook.

Barlusconi insanguinato La notizia di un aggressione a Silvio Berlusconi, avvenuta a Piazza Duomo poche ore fa, si è ovviamente diffusa in modo molto rapido sul web. I TG ancora non hanno divulgato il nome dell’aggressore, ma sul web è già noto che si tratti di Massimo Tartaglia, 42enne di Cesano Boscone, in cura da 10 anni per problemi mentali.

A prescindere che si tratti di un gesto ignobile, l’autore è divenuto in poche ore famoso su Facebook. I TG hanno parlato solo di quelli che hanno contestato il gesto, ma come ovviamente era prevedibile, sono nati anche gruppi che al contrario, lodano il gesto e ringraziano l’autore. Questi gruppi, hanno già accolto più di 35.000 fan, numero che cresce di minuto in minuto.

Facebook Gruppi Massimo Tartaglia

Inoltre, su YouTube è stato pubblicato il video dell’arresto di Massimo Tartaglia, e anche in quel caso i commenti sono tutt’altro che di commiato.

 

E’ impressionante come tutto ciò si sia diffuso in modo cosi rapido, sembra quasi che fossero tutti in attesa. Sui gruppi di Facebook sono già state caricate decine di caricature con il volto insanguinato di Berlusconi, neanche fossero già pronte da prima.

Allucinante!!!

3 commenti su “Massimo Tartaglia, l’uomo che ha ferito Berlusconi, ha già più di 35.000 fan su Facebook.”

  1. Massimo Tartaglia è una persona disturbata psichicamente. Non si trova nella condizione di abbandono in cui si trovano tutti gli infelici nella sua stessa condizione dopo la legge Basaglia ma certamente non si può dire che vive in un Paese che abbia fatto qualcosa dopo la chiusura dei manicomi. Un Paese in cui si applica il famigerato TSO che non è altro che la costrizione in letti di contenzione dei malati e spesso causa di loro morte dopo atroci sofferenze ed abusi di cui spesso non si sa niente.
    Tutti i pennivendoli ed i mezzobusti italiani si sono scagliati a scorticare dal vivo questa figura, a violarne il diritto alla privacy. Anche la famiglia non è stata risparmiata ed i vicini di casa sono stati lungamente interrogati alla ricerca di uno scoop, di qualcosa che in qualche modo collegasse l’attentatore di Berlusconi magari alla Sezione di Rifondazione Comunista o addirittura agli anarchici
    insurrezionalisti famosi nelle veline delle Questure.
    Credo che la vittima di Tartaglia, il Presidente del Consiglio Berlusconi, dovrebbe chiedere la tutela
    del suo attentatore dicendo alla ciurma di esagitati che da ieri è in stato di isterica esaltazione di darsi come si suol dire una “calmata”.
    Oggi il Ministro Maroni riunisce il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica a Milano. Dovrebbe
    cominciare con una autocritica: non ha saputo difendere la sicurezza e la vita del Presidente del Consiglio. Non si capisce come la guardia del corpo di Berlusconi e le forze di polizia presenti in piazza non siano riusciti ad evitare l’avvicinamento di una persona che a guardarla adesso sembra visibilmente disturbata e che ha tirato un oggetto certamente da poca distanza. Un oggetto che non ha incontrato alcuna barriera prima di giungere a devastare la faccia di Berlusconi.
    In quanto al clima di odio e di violenza e gli appelli a tutte le parti di abbassare i toni ai quali si uniscono esponenti della opposizione osservo che la violenza è di una sola parte e che non si può non reagire alzando la voce quando si attaccano i magistrati come pazzi, si annunzia all’estero la fine della Costituzione, si dà dispregiativamente del comunista al Capo dello Stato ed alla Corte Costituzionale.
    La faccia insanguinata di Berlusconi viene esposta con insistenza isteria in tutte le televisioni. Viene fatta vedere e rivedere come le Torri Gemelle dopo l’attentato dell’11 settembre. Lo scopo è lo stesso: suscitare ribrezzo ed odio per l’attentatore che non potendo dargli del comunisti si dice che è stato plagiato influenzato ed indotto al male dalla propaganda della sinistra.
    Ho abbastanza anni per ricordare i Presidenti del Consiglio della DC Fanfani, Moro, Andreotti,
    Rumor, Piccoli, Colombo……. Li rimpiango tutti. Si sforzavano di esercitare il loro alto magistero
    superpartes e lasciavano al loro Partito il compito di polemizzare con l’opposizione.
    Non c’è discorso di Berlusconi che sia superpartes. E’ un continuo ossessivo incitamento all’odio.
    Ha recuperato la categoria dei “comunisti” come se vivessimo dietro la cortina di ferro ed occupa il potere come una ameba non rispettando niente e nessuno.
    Spero che Maroni non rimetta in discussione il diritto di manifestare. Spero che non chiudano Milano in un reticolato. La risposta alla tensione suscitata ieri dal ferimento del Primo Ministro è
    nella politica e nella cessazione degli attacchi alla Costituzione.
    Ma, da quando si sente, non sarà così. La destra utilizzerà l’episodio di Milano per costringere l’opposizione al silenzio e per andare avanti nella sua linea di sfascio delle regole comuni di convivenza.
    I massmedia italiani si stanno prestando a quest’uso strumentale del fatto di ieri. L’operazione forse più sporca l’ha compiuto stamane Corradino Mineo di Rainew24 intervistando la figlia di Tobagi. Stamane si è parlato di terrorismo, di brigate rosse, di sinistra violenta. L’assassinio di Tobagi non c’entra per niente con l’insano gesto di Tartaglia. Ma l’evocazione del terrorismo fa comodo a chi vorrebbe subito leggi liberticide.
    Sono con Rosy Bondi. Le sue parole sono parole di verità e di giustizia.
    Pietro Ancona
    http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
    http://www.spazioamico.it

    1. Devo dirti la verita caro Pietro, anch’io mi aspettavo qualche parola da parte del Presidente a difesa dell’assalitore, che visti i suoi problemi psitici si può solo compatire. Non è detto che ciò non avvenga nei prossimi giorni. Spero anch’io che l’episodio non venga strumentalizzato, ma sono anche arrabbiato con tutti quei deficienti che creando ignobili gruppi su Facebook fanno il gioco della parte che tanto odiano, dandogli la scusa per incatenare il web.

      Mi sono sempre rifiutato di appoggiare chi voleva censurare la rete, ma in questo caso, se gli inquirenti riescono a risalire ai proprietari dei gruppi e agli utenti che hanno aderito, e perseguirli penalmente, non posso che essere felice. Purtroppo per colpa di questi stupidi, ci vanno di mezzo anche tutti quelli che nella rete vedono un eccezionale mezzo per lo sviluppo, la crescita e la condivisione del sapere, ed ecco perché questi elementi devono essere esiliati del web.

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