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La velocità di caricamento di una pagina web influenzerà il posizionamento nella serp di Google.

google2 In questi ultimi giorni, mai come prima Google sembra essere intenzionata a rendere il web più veloce. Dopo aver annunciato SPDY, un nuovo protocollo per accelerare i tempi di caricamento della pagina, ora salta fuori che Google sta seriamente considerando di usare il tempo di caricamento della pagina come fattore per la classificazione della stessa nei risultati di ricerca.

La cosa è interessante, e credo che chiunque lavori con un sito web faccia meglio a premunirsi per tempo, visto che non si tratta di una voce di corridoio priva di fondamento, dato che proviene nientemeno che da Matt Cutts, un membro di alto rango del team di Google.

Cutts ha affermato che la direttiva per velocizzare la ricerca proviene dall’alto, e sono proprio i co-fondatori di Google, Larry Page e Sergey Brin, ad essersi prefissi lo scopo di rendere il web sfogliabile come una rivista.

Matt CuttsA prima vista sembrerebbe un controsenso a quelli che da sempre sono gli obbiettivi di Google, e cioè restituire i risultati secondo la pertinenza. Tuttavia, tale parametro sarà solo un ulteriore valore, ma sarà importante capire come influirà sulla serp.

In definitiva, se Google riesce ad eguagliare o migliorare la pertinenza dei risultati, e allo stesso tempo affossare i siti troppo lenti, ciò non potrà essere che positivo per gli utenti.

Chissà cosa ne pensano web designer e esperti SEO di questa notizia, in quanto confermando tale proposito, il posizionamento di un sito nella serp di Google, non sarà più solo un questione SEO.

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