Vai al contenuto

Microsoft permetterà gli aggiornamenti anche alle copie pirata di Windows 7.

images2 I sistemi operativi Windows, si sa, sono i più diffusi in assoluto, ed è normale quindi che siano anche quelli più soggetti agli attacchi hacker. Gli elitari Mac e i Geek utenti Linux, sono sempre pronti a puntare il dito contro la Microsoft accusandola di creare prodotti scadenti, con buchi da tutte le parti.

Ciò non è del tutto vero, innanzitutto perché i buchi semmai sono gli hacker che li praticano, in una constante guerra a colpi di patch e nuove varianti di malware. Inoltre non dimentichiamoci che in giro ci sono tantissimi sistemi Windows (soprattutto Windows XP) pirati, che quindi non potendo aggiornare il sistema installando le correzioni rilasciate tramite Windows Update, rappresentano un vero doppio sberleffo per la Microsoft, che non solo è stata derubata di una licenza, ma deve poi essere accusata anche di produrre sistemi scadenti.

images Se poi a tutto questo ci aggiungiamo che la maggioranza dei virus entra nel nostro sistema, invitata da noi stessi, capiremo che la guerra non finirà mai e che non ci dobbiamo lamentare se poi per questo la Microsoft decide di disattivare la funzionalità AutoRun dalla Relase Candidate di Windows 7, e in seguito anche dagli altri sistemi.

Il problema delle copie pirata dei sistemi Windows rappresenta un grave elemento a favore degli hacker. Come emerge dal rapporto SIR, i sistemi aggiornati sono molto meno vulnerabili agli attacchi, ed è per questo che la Microsoft ha dichiarato che anche gli utenti che installano copie piratate di Windows 7, potranno imagescomunque scaricare gli aggiornamenti di sicurezza e le patch che man mano vengono rilasciati.

Questo non significa che gli utenti in possesso di una copia pirata potranno utilizzare il sistema al pari di chi ha invece pagato per lo stesso prodotto, ma è solo un ulteriore mossa per rilanciare il marchio Microsoft, e rendere più difficile la propagazione dei virus informatici.

10 commenti su “Microsoft permetterà gli aggiornamenti anche alle copie pirata di Windows 7.”

  1. Premetto che la notizia contenuta in questo articolo è molto interessante e mi complimento per questo.

    Vorrei però commentare questo articolo per un paio di appunti che ritengo molto importanti:

    Innanzi tutto mi riferisco al discorso Linux: non è vero che gli utenti linux sono geek.
    E’ un’impostazione un po’ datata questa.

    Le moderne distribuzioni linux sono ormai semplicissime da installare e ti permettono di provare in anteprima il sistema senza modificare i dati contenuti nell’hard disk. Anche un bimbo in fasce potrebbe installare Ubuntu oggi giorno!

    Aggiungo che a differenza dei sistemi MS, Linux spesso funziona “out of the box”. Non necessita quasi mai installazione di driver o configurazioni per funzionare al meglio.

    Ad esempio iero ho installato La nuova 9.04 su un acer aspire 5920 e dopo l’installazione funzionava tutto a dovere. L’unica cosa che ho dovuto fare è stata di dare l’assenso all’installazione dei driver proprietari nvidia così da avere l’accelerazione 3d. Cosa che non viene fatta automaticamente solo perchè è necessario accettare l’EULA dei driver (non essendo open source).

    Tra l’altro avendo già di default tutti i programmi di base permette di avere un pc pronto all’uso in un quarto del tempo che richiede una qualsiasi versione di Windows.

    Altro punto: i buchi non li fanno gli hacker!
    Gli hacker se mai sfruttano i buchi che i programmatori lasciano nei programmi/sistemi operativi per portare a termine i loro attacchi. E’ chiaro che c’è quindi molta differenza.

    Con questo certo non voglio dire che Linux non è attaccabile, ovvio.

    Certamente non sto qui a demonizzare Windows, anzi. Lo uso anche io ovviamente (certo se potessi agevolemente utilizzare i giochi di ultima generazione su linux come faccio su Windows e installare la suite Adobe probabilmente non lo utilizzerei più) e non sono così radicale.

    Dopotutto un prodotto è un prodotto ed è il mercato a premiarne la bontà o penalizzarlo. Parleremmo mai in maniera così accesa, chessò, di uno yogurt? 🙂

    Vabbè il commento è già abbastanza lungo quindi meglio chiudere… Spero siamo d’accordo su questi punti.

    A presto e
    Happy Blogging 😉

  2. Sono d’accordo con il commento precedente. Io uso Mac da alcuni anni ormai e sinceramente di Windows non sento più minimamente il bisogno. lo tengo solo per qualche gioco strategico che già possedevo. Ora voglio provare anche Ubuntu. Sicuramente Microsoft si sta accorgendo che l’aria sta cambiando, che i tempi del monopolio sono (quasi…) finiti e per mantenere la popolarità del suo Sistema Operativo è disposta anche ad agevolare la diffusione di copie non originali. Altro che reputazione rovinata dalle copie pirata; se un Sistema Operativo è ottimo e sicuro la gente è disposta a pagare, ma se il prodotto non è di qualità cerca altre strade per averlo.
    Ciao
    🙂

  3. Beh, certo è vero che se un prodotto è facilmente reperibile “gratis” difficilmente lo si paga. Però il problema non è che Microsoft faccia prodotti scadenti o meno. E’ solo quello di capire e fare capire anche a loro che si tratta di un prodotto come un altro e non di certo l’unico o il non plus ultra… Poi ripeto: chi lo vuole se lo compra, consapevole del fatto che ne esistono altri e che dovrebbe poter valutare se è quello che fa al caso suo o meno.

    La scelta purtroppo allo stato attuale è un po’ viziata perchè se ad esempio voglio godermi il gioco lanciato la settimana scorsa o installare l’ultimo autocad o ancora sincronizzare il mio palmare windows mobile 6.1 sono costretto ad utilizzare Windows, e questo non è giusto visto che sono tutti applicativi che si pagano profumatamente…
    Stessa cosa vale per chi acquista un pc assemblato o un notebook. Gli viene IMPOSTO l’acquisto di una licenza MS. Dicono che è possibile farsela rimborsare ma aziende come Acer fanno dell’ostruzionisimo.
    Quando chiesi per il mio acer il rimborso di Windows mi risposero che avrei dovuto pagare la spedizione andata e ritorno verso il centro Acer di Milano perchè dovevano provvedere loro alla rimozione e mi avrebbero rimborsato 40 euro per Vista home premium. Di fatto mi hanno costretto a tenerlo (anche se io non lo averei voluto dall’origine) perchè la spedizione l’avrei pagata di più del rimborso ottenuto…

    La cosa bella è che io Windows avrei anche potuto comprarlo di mia spontanea volontà, ma volevo la versione a 64 bit, e come saprete non è possibile l’upgrade da 32 a 64 (comprando la versione upgrade la licenza costa di meno), quindi avrei dovuto comprare una nuova licenza di sana pianta. Morale della favola? Utilizzo una versione pirata dello stesso sistema operativo nonostante abbia comprato regolarmente una licenza… E’ un po’ grottesco, non credete?

  4. Dimenticavo: chiaramente dopo che si paga la licenza non vengono forniti cd di ripristino del sistema originale. Quindi a meno che non si faccia un backup del disco subito dopo l’acquisto non è possibile ripristinare esattamente lo stesso sistema che si POSSIEDE.
    Loro si giustificano con il fatto che vi è di default una partizione di ripristino del sistema, ma questa è nascosta. E non credo che l’utente medio sia in grado di accedervi, a meno di installare una partizione linux, che magicamente durante la configurazione di grub (il gestore di avvio) crea un punto di avvio per linux, windows e… la partizione nascosta!

  5. Ciao ragazzi, inizio ringraziandovi dei commenti che aggiungono qualità e informazioni utili a una mia considerazione.
    Rispondendo a Erriko voglio dirgli che anch’io sto usando Ubuntu ultimamente, ed è vero che le ultime versioni sono molto più semplici, ma ancora adesso non mi sentirei di consigliare una distro Linux a chi si avvicina per la prima volta a un PC (un non-Geek). Forse come dici tu riuscirebbe ad usarlo anche un bambino, ma non sono sicuro che ci riesca un signore di mezza età che non ha mai usato un computer. Il problema di Linux non è quando funziona tutto, ma piuttosto quando si incontrano difficoltà, o si debbono usare periferche specifiche, visto che per risolverli si deve per forza mettere mano al terminale, ecco perché è un sistema indicato più per gli utenti che hanno già un pò di dimistichezza con il mondo informatico.

    Chi acquista un computer per la prima volta, non immagina nemmeno cosa sia il sistema operativo e non sa nemmeno che può scegliere, quindi in pratica fin quando si venderanno le macchine comprensive di sistema, sarà difficile che si inverti la tendenza.

    Riccardo i Mac sono ottime macchine, ma io non ci ho mai visto tutta questa differenza, nel senso che non capisco perché costino cosi tanto, la settimana scorsa ho comprato per un mio cliente un Mac Pro costato la bellezza di 3000 euro, e dopo montato mi aspettavo che Photoshop e Dreamwaver volassero, invece non c’è una differenza cosi abissale dal Macbook, cosa che invece si nota se spendi gli stessi soldi per montare un PC Windows a cui pui dedicare un processore iCore 7, due schede video, 8 GB di RAM e anche 2 TB di HD che ti spaccano qualsiasi gioco o benchmark.

    In ogni caso credo che sia comunque il mercato e non l’utente a fare la fortuna di un sistema, lo stesso esempio lo potremmo fare con l’iPhone, che a mio avviso non è che sia questo popo di dispositivo, ma è comunque lo smartphone più desiderato e piratato. Il discorso “lo installo pirata perché non è un buon prodotto” non è mica giusto, visto che anche la suite Photoshop è una delle applicazioni tarocche maggiormente installate. L’utente installa un Windows XP falso semplicemente perché non vuole pagare il serial, e ti assicuro che se sapessro dell’esistenza di un hack per installare Mac OSX in un PC lo farebbero in molti.

    A mio avviso la scelta di rendere possibili gli aggiornamenti anche sulle copie piratate di Windows 7, rientra negli sforzi che Microsoft deve fare per rilanciare il prodotto, ma sta sicuro che un WGA che impedisca la diffusione di queste copie è già in progettazione.

    Ciao ciao ragazzi e buon fine settimana a tutti.

  6. Beh, riguardo linux posso dire che ALMENO quando si incontra una difficoltà c’è il terminale…
    Con windows capita che se una cosa non va, semplicemente se ne compra un’altra. Perchè anche li, non credo che un uomo di mezza età lanci così agevolmente regedit (dico regedit perchè cmd non serve più a nulla) e lavori come niente fosse…

    Poi scusami, è vero che la fortuna di un sistema è il mercato, ma il mercato lo dovrebbero fare gli utenti, no?

    Riguardo mac: sono completamente d’accordo.
    Dico solo che installando MacOSX su un Acer da 900 euro, quest’ultimo viene riconosciuro come Mac Book Pro (2500 euro, giusto?).

    I mac sono bellissimi e curati nei dettagli, ma niente di miracoloso. Se devo spendere 2500 euro per un portatile compro un Alienware, che i più informati conosceranno e sapranno sicuramente di cosa parlo (sennò googolate un po’ :-))

    Aggiungo che dopo aver installato MacOSX 10.5.6 sul portatile ho deciso di rimuoverlo passati i primi 2 giorni di entusiasmo, non perchè non andasse (girava alla perfezione, anzi) ma perchè non vedevo così tanta differenza con il mio ubuntu “mac style” nella grafica e visto che i programmi che dovevo usare (tipo amsn, virtualbox ecc..) erano quelli per linux tanto valeva continuare con quello.

    In parole povere Mac lo vedo come un’altra distribuzione Unix (si basa su BSD, no?) solo che ha un po’ di fronzoli in più perchè dietro ha orde di sviluppatori pagati profumatamente. Certo se però su Linux abilito Compiz e Emerald i fronzoli di Mac diventano roba da niente…

    p.s. avevo un problema con la configurazione di rete su mac e grazie alla conoscenza di linux ho aperto il terminale della mela (praticamente identico) e ho lavorato senza problemi (si usa sudo esattamente come Ubuntu).

    A presto 😉

  7. Il terminale è una via di accesso diretta al cuore del sistema, ma per gli uomini di mezza eta (e non solo loro) che non amano il “sudo”re, di solito per Windows esistono le utility con interfaccia grafica in grado di modificare moltissimi paramteri del sistema, le mani nel Registro, e nella console, le si mettono proprio in casi di modifiche o hack non ufficiali, mentre in Linux si deve aprire il terminale per condividere una cartella, installare un codec o un plugin tipo flash player (almeno cosi ho fatto nei casi che mi si sono presentati, ma se c’è un altro modo ti prego dimmelo).

    Una volta era l’utente a fare il mercato, adesso sono i media che ci propinano quello che vogliono loro, influenzate comunque dalle case produttrici. Ad esempio hai deciso tu o io che l’HD DVD doveva sopperire nei confronti del Blue Ray? Oppure che il CD doveva vincere sul Mini Disc? E per finire (qui mi ripeto) chi ha determinato che l’iPhone fosse il prodotto più desiderato anche da chi fino a ieri usava il cellulare solo per chiamare? Persone che non lo avevano mai visto, hanno fatto la fila di notte per acquistarlo a prezzi salatissimi e a scatola chiusa.

    Noi consumatori veniamo pilotati ed educati al consumismo, e indotti a cambiare cellulare anche se quello che abbiamo funziona ancora bene. I dispositivi cambiano di mese in mese, e una nuova tecnologia di oggi e già obsoleta il mese prossimo. Compri uno schermo LCD che abbia ogni tipo di connessione e optional, l’anno prossimo devi comprare quello tattile, anche se probabilmente non ti servirà realmente.
    Quindi il mercato lo fanno gli stessi venditori composti da multinazionali che creano i prodotti in base ad accordi presi con altri marchi, e non in base all’effettiva qualità e utilità dello stesso. Non mi ricordo quale casa produttrice, ha brevettato già da tempo un DVD in grado di contenere fino a 150 GB di dati, ma per le case a che serve un nuovo DVD se poi per leggerlo gli utenti non devono comprare un nuovo lettore? Infatti il brevetto è stato comprato dalla Sony, che lo ha poi sotterrato per favorire il diffondersi dei Blue Ray.

    Il galoppo della tecnologia, non può aspettare l’avallo dei consumatori, quindi fanno tutto i grandi marchi.

    Bye bye.

  8. hahaha… La battuta del sudo-re mi è piaciuta da morire! 😀

    Comunque ti porto la mia esperienza di installazione di flash player:

    – apro firefox
    – vado su http://www.youtube.it
    – il browser dice “devi installare il plugin… ecc”
    – clicco sulla scritta e mi chiede di scegliere tra 3 app. Scelgo flash player
    – mi dice che non è possibile installarlo automaticamente e mi rimanda alla
    – pogina dove scaricare il pacchetto
    – lo scarico lo doppio-clicco e clicco su installa
    – torno su youtube e mi vedo quello che mi pare

    Credo che non sia così diverso dalle operazioni che faccio su win.
    Ti dirò che lo trovo più facile di windows per quanto riguarda i programmi.

    Clicco sul pulsante del menu e su aggiungi/rimuovi, scelgo il programma che voglio e clicco su applica.

    Comunque sia il problema non è questo è, che il problema proprio non si pone visto che tanto l’uomo di mezza età di cui parlavamo neanche sa che esiste. Negli altri settori credo che un’esperienza di controllo così non esista, neanche negli stati dittatoriali!

    Dico soltanto l’ultima cosa: essendo studente di Economia la tua affermazione di prima sui produttori mi ha fatto venire in mente una legge che coincide con la tua, e che dice, sintetizzando: “l’offerta genera la propria domanda”. Certo è stata formulata nell’800, però a volte può essere valida. Ma da lì a dire che il consumatore non ha voce in capitolo non saprei… Ci sarà un motivo se MS se la sta facendo un pochino sotto ultimamente…

  9. Scusa Erriko il plugin non era Flash player, che come dici tu si installa semplicemente dal browser, ma era quello mplayer, comunque il problema non è quello ed è vero, e credo inoltre che adesso gli utenti, grazie anche al web che ci permette di fare queste chiacchierate costruttive, abbia acquisito una migliore consapevolezza che li porterà col tempo ad avere un maggior peso sulle scelte delle case costruttrici.

    La Microsoft se ne accorta, ed infatti Windows 7 è stato sviluppato e migliorato grazie allo sfruttamento di un arma ampiamente usata nel web 2.0, la Beta pubblica e i feedback che ne derivano, che le ha dato modo di sviluppare un sistema in base ai desideri degli utenti, se questa è una conseguenza dell’incremento della diffusione di sistemi alternativi, che ben venga, in fondo le regole del commercio e la concorrenza come tu potrai insegnarmi, servono proprio a migliorare il prodotto finale.

    Chissa magari un giorno quando andremo a comprare un nuovo computer, avremo la possibilità di scegliere quale sistema installare, senza nessun tipo di procedura, anche se credo che molto prima del giungere di questo momento, i sistemi operativi cosi come li concepiamo noi, non esisteranno più, scalzati dai cloud computing e dalle applicazioni web, e per allora mamma Microsoft avrà rivali con quote molto più consistenti (tipo Google) del solo punto percentuale di utenti Linux.

    Una svolta dovrebbe arrivare a settembre con l’arrivo di Windows 7, soprattutto sul versante netbook, molto importante per le sorti di Linux, visto che la morte di Windows XP non potrà essere rimandata all’infinito, e visto che i NetPC sono a mio parere la miglior rampa di lancio per diffondere le distro Linux, e invitare gli utenti a fare il salto anche sul desktop che usano a casa.

    La discussione si è dilungata, quindi vista l’ora Erriko ti auguro una buona serata e una buona domenica.

  10. Beh, sui cloud OS siamo davvero d’accordissimo (basta vedere i passi in avanti che ha fatto eyeOS). A dire il vero sono d’accordo in pieno con il tuo ultimo commento.
    Beh, che dire…
    Grazie per la piacevole conversazione e a presto. Sono sicuro ci saranno tante altre occasioni di conversazione, visto che ti vengo a visitare ogni tanto 😉
    Quando ti va passa anche tu a trovarmi ok? 😛

Rispondi a ErrikoAnnulla risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.