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Gli sviluppatori Google creano un mix di e-mail, chat, blog e lifestreaming, dando vita a Wave.

google wave project Come se Google Apps non fosse già abbastanza utile, oggi pomeriggio in occasione della conferenza Google I/O, gli sviluppatori annunciano e presentano al pubblico Google Wave, l’evoluzione della comunicazione on-line.

Si tratta di un mix di tutti i mezzi che utilizziamo quotidianamente per comunicare sui nostri computer. Una piattaforma che mette assieme e-mail, chat, VoIP, blogging, microblogging e lifestreaming.

Gli sviluppatori lo descrivono come un “ondata di strumenti dove le persone possono comunicare e collaborare con testo semplice e formattato, foto, video, mappe, feed RSS, documenti e altro ancora in tempo reale, all’interno di un ambiente condiviso.”

google-wave

Wave permetterà di integrare in un solo posto Gmail, Twitter, Facebook e contenuti provenienti da qualsiasi fonte. Wave è costruito su HTML5 e Google Web Toolkit e il team ha in programma di rendere Open Source il codice sorgente, in modo da favorire la partecipazione degli sviluppatori che contribuiranno a far crescere il progetto.

google wave

Se desiderate partecipare, è già disponibile il blog ufficiale dove potrete trovare oltre ad ulteriori informazioni, anche le API di Wave e alcuni esempi su cosa è possibile realizzare, c’è anche un sample del Sudoku.

Image Credit: LifeHacker

14 commenti su “Gli sviluppatori Google creano un mix di e-mail, chat, blog e lifestreaming, dando vita a Wave.”

  1. Se è per questo, Google ha assunto già da tempo una posizione di monopolio, sia sulle ricerche, che sugli annunci. Anche se la maggioranza dei prodotti sono gratuiti, non dobbiamo illuderci, visto che Google ha in mano la cosa più preziosa di tutto il web, e cioè le informazioni dettagliate su ognuno di noi.

    A differenza di altri monopoli, c’è da dire però che quello Google è sorto più dall’incapacità degli altri, primo su tutti Microsoft, di fornire una valida alternativa, e non per comportamenti sleali. Per cui è meritatissimo il predominio, anche se questo a lungo andare potrebbe portarci su un abisso, basti pensare alle volte che ci sono stati problemi con Google (uno proprio di recente) in cui il web era smarrito e nessuno sapeva comme accedere alle migliaia di pagine di cui Google offre solo una porta di accesso più breve.

  2. Sono perfettamente d’accordo, giustamente, se i “competitor” non si danno da fare, l’azienda assume sempre più potere di mercato. Quello che mi preoccupa in maggior modo però è l’inserimento del colosso in settori che vanno un pò fuori dai servizi, come le infrastrutture per la rete (il mega-cavo di fibra ottica che passa sotto il pacifico) o anche android (che assume sempre più popolarità, basteranno altre offerte di dispositivi mobili per invadere il mercato)…
    Chiamatemi pessimista ma lo scenario che vedo non è dei migliori…per quanto possano essere gratuiti e open source questi servizi sono sempre gestiti da un’unica azienda…
    Mah, staremo a vedere 🙂

  3. E perché Chrome dove lo metti? Google si stà evolvendo, e sta preparando il campo per il futuro, che sarà fatto dal cloud computing, cioè sistemi operativi non più installati sui computer degli utenti, ma in server web a cui si accede tramite un normale browser. Quindi in pratica non avremo più i programmi installati, ma useremo applicazioni web accessibili da dovunque per creare documenti, modifricare foto e qualsiasi altro tipo di operazione. Tutto questo verrà fatto on-line, e allora non avremo più bisogno di un computer potente e nemmeno di un sistema operativo, ma ci basterà un terminale con accesso a internet sia esso un cellulare, o un netPC. Ecco il perchè di Android, Chrome e per ultimo Wave. Ora stà agli altri capirlo, Google si è già messo in moto già da tempo in questo campo, mentre Microsoft e Mac pensano a nuovi sistemi operativi, e a come farsi concorrenza sul campo dove pensano di doversela vedere solo tra loro due. E ovvio che in futuro, se le cose continuano cosi, sarà sempre peggio (o meglio dipende dai punti di vista), ma di certo il gap da recuperare sarà notevole.

  4. Ciao TuttoVolume, mi spiegheresti in _parole povere_ cos’è il cloud computing? Ho l’impressione c’entri in qualche modo con il clustering ma non ho avuto il tempo d’approfondire, solo che salta fuori come i funghi ultimamente!

  5. Aldo è molto semplice, il cloud computing è un sistema a cui si può accedere tramite un browser. In questo sistema si trovano non solo i file, ma anche le applicazioni per gestirli. Un esempio molto semplice potrebbe essere quello delle applicazioni web tipo Google Documenti, dove l’utente può creare un documento word o un foglio di calcolo, raggiungendo il suo account da qualsiasi postazione e da qualsiasi luogo.

    Esistono già dei sistemi operativi on-line (anche gratuiti) dove tu puoi registrare un account, e usare le applicazioni o salvare file nella nube (cloud). Le applicazioni offerte dal sistema ti permettono di visualizzare un video, inviare e ricevere mail, gestire le immagini direttamente dal browser, quindi in pratica hai a disposizione il tuo spazio di lavoro da qualsiasi parte del mondo ti trovi, e per accedervi puoi usare un PC, o un terminale mobile come un cellulare o uno smartphone.

    Se vuoi provarne uno, ecco i link di Ghost ( http://g.ho.st/ ) e DesktopTwo ( http://desktoptwo.com/ ), entrabe gratuiti.

    Il clustering non c’entra nulla con il cloud computing e nemmeno con l’informatica più in generale, in quanto si tratta di un metodo di analisi di ragruppamento.

    Spero di averti chiarito le idee, se hai altre domande non esitare.
    Resta collegato, se ti interessa nei prossimi giorni scriverò una recensione su EyeOS, un servizio come quello dei link che ti ho dato, ma che si installa su un server web.

    Ciao Aldo e buon fine settimana

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